martedì 9 febbraio 2010

GELLI

Licio Gelli (Pistoia, 21 aprile 1919) è un imprenditore italiano.

È principalmente ricordato quale "Maestro Venerabile" della loggia massonica segreta eversiva P2. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia, vive attualmente ad Arezzo, nella Villa Wanda.


Biografia Il periodo fascista e la resistenza Figlio di Ettore, mugnaio di Montale (PT), e di Maria Gori, nacque a Pistoia nel 1919.
Gelli partì volontario con la spedizione delle camicie nere, mandate in Spagna da Benito Mussolini in aiuto di Francisco Franco.
Proprio in Spagna perse in battaglia il fratello maggiore Raffaello. Nel 1939 tornò in Italia e collaborò con la federazione fascista di Pistoia, scrivendo nel settimanale locale della federazione, il Ferruccio, la sua esperienza di guerra. Diventò anche impiegato del GUF, sebbene non ottenesse successi a livello universitario.
Si fece comunque notare per la sua estrema serietà e precisione nello svolgere le mansioni a lui affidate: sembra che schedasse addirittura le marche delle sigarette fumate dagli studenti universitari.Nel gennaio 1940 pubblicò il suo primo libro:
Fuoco! Cronache legionarie della insurrezione antibolscevica di Spagna.

Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica di Salò e conseguentemente divenne un ufficiale di collegamento fra il governo fascista e il Terzo Reich.
Quando tuttavia la vittoria della guerra cominciò a rivelarsi impossibile per i nazi-fascisti, Gelli saltò sul carro dei partigiani. I contatti e le conoscenze abilmente acquisite mentre militava tra i fascisti gli consentirono di effettuare con efficacia il doppio gioco: cominciò quindi a trafugare e distribuire di nascosto ai partigiani i lasciapassare rossi della Kommandatura, e fornire ai suoi superiori informazioni fuorvianti per i rastrellamenti che erano in corso sugli Appennini.
Insieme al partigiano pistoiese Silvano Fedi, che in seguito venne ucciso in circostanze poco chiare partecipò alla liberazione di prigionieri politici dal carcere delle Ville Sbertoli, organizzata dal Fedi e dalla sua brigata, della quale facevano parte Enzo Capecchi e Artese Benesperi che furono gli artefici dell'azione.

Nel luglio 1942 come ispettore del Partito Nazionale Fascista, gli venne affidato il compito di trasportare in Italia il tesoro di re Pietro II di Jugoslavia: 60 tonnellate di lingotti d'oro, 2 di monete antiche, 6 milioni di dollari, 2 milioni di sterline che il SIM (Servizio Informazioni Militare) aveva requisito. Nel 1947 il tesoro venne restituito ma all'appello mancavano 20 tonnellate di lingotti da Gelli trasferiti in Argentina. È stato ipotizzato che parte di queste 20 tonnellate sarebbero tra i preziosi ritrovati nelle fioriere di villa Wanda, ma Gelli ha sempre smentito questa accusa.
Dopo la seconda guerra mondiale, si ipotizza che Gelli si sia arruolato nella CIA, su raccomandazione dei servizi segreti italiani (ma tale ipotesi non è stata verificata). In ogni caso, fu messo in stretta relazione da Edward Herman con Michael Ledeen, che è da molti ritenuto uno stretto collaboratore o un agente della CIA[5].

Fu un collaboratore delle agenzie di intelligence britanniche e americane.
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Nel 1956 Gelli diventa direttore della Permaflex di Frosinone, in area di Cassa per il Mezzogiorno.
Durante la sua direzione lo stabilimento diviene un via vai di politici ministri, vescovi e generali.
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Dal 1948 al 1958, Gelli fu portaborse del deputato democristiano Romolo Diecidue, eletto nel collegio di Firenze-Pistoia.
In seguito si dedicò alla scalata all'interno della Massoneria, fino ad istituire la loggia Propaganda 2 (detta P2) nella quale riuscì a concentrare un consistente numero di soggetti titolari di cariche politiche ed amministrative, per questo motivo posti "in sonno" ed i cui nomi sarebbero stati noti soltanto ("all'orecchio") del Gran Maestro.
Benché per molti si trattasse soltanto di un'ulteriore e ben frequentata sede di affarismo politico, nel corso degli anni settanta essa si sarebbe qualificata per aver concentrato i protagonisti di un disegno eversivo, di cui fu traccia il "piano di rinascita democratica" redatto da Francesco Cosentino su istruzioni dello stesso Gelli.
Questi nel 1970 avrebbe dovuto arrestare il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, nell'ambito del fallito Golpe Borghese; Gelli ha sempre smentito questa ipotesi.

Gelli è stato accusato di aver avuto un ruolo preminente nell'Operazione Gladio, una struttura clandestina di tipo "stay-behind", promossa dalla NATO e finanziata in parte dalla CIA allo scopo di contrastare l'influenza comunista in Italia, così come negli altri paesi europei.
L'affaire Gladio è stato affrontato (anche giudizialmente) senza collegamenti diretti alla questione P2.


Gelli ripetutamente dichiarò in pubblico di essere stato uno stretto amico del leader argentino Juan Domingo Perón - e spesso ha affermato che tale amicizia è stata veramente importante per l'Italia, senza però aver mai spiegato perché - e proprio molti esponenti della camarilla di potere dell'ultimo peronismo, così come del golpismo uruguayano degli anni settanta, risultarono iscritti alla sua loggia massonica.

Gelli fu creato conte sul cognome dall'ex re Umberto II d'Italia nel 1980.

La lista P2

Per approfondire, vedi la voce P2.

« Con la P2 avevamo l'Italia in mano. Con noi c'era l'Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia. »

Il 17 marzo 1981, una perquisizione della Guardia di Finanza nella sua villa a Castiglion Fibocchi (AR) e nella fabbrica di sua proprietà (la Giole, sempre a Castiglion Fibocchi) portò alla scoperta di una lunga lista di alti ufficiali delle forze armate e di funzionari pubblici aderenti alla P2.
La lista, la cui esistenza era presto divenuta celebre grazie ai media, includeva anche industriali, giornalisti e personaggi facoltosi come il più volte Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (a quel tempo non ancora in politica), Vittorio Emanuele di Savoia, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Costanzo.

Vi sono molti elementi, a partire dalla numerazione, che lasciano tuttavia ritenere che la lista rinvenuta fosse incompleta.
In fuga, Licio Gelli scappò in Svizzera, dove fu arrestato mentre cercava di ritirare decine di migliaia di dollari a Ginevra, ma riuscì ad evadere dalla prigione. Fuggì quindi in Sudamerica, prima di costituirsi nel 1987.

Lo scandalo nazionale conseguente alla scoperta delle liste fu quasi drammatico, dato che molte delle più delicate cariche della Repubblica Italiana erano occupate da affiliati all'organizzazione di Gelli.
La corte centrale del Grande Oriente d'Italia, con una sentenza del 31 ottobre 1981, decretò l'espulsione del Gelli dall'Ordine massonico. Il Parlamento italiano approvò in tempi rapidi una legge per mettere al bando le associazioni segrete in Italia e contemporaneamente (dicembre 1981), venne creata una commissione parlamentare d'inchiesta, presieduta dalla On. Tina Anselmi (della Democrazia Cristiana), che riferirà al parlamento dopo 2 anni e mezzo di lavori.

Nelle conclusioni della relazione di maggioranza di questa commissione sulla P2 e su Gelli si legge:

« L'esame degli avvenimenti ed i collegamenti che tra essi è possibile instaurare sulla scorta delle conoscenze in nostro possesso portano infatti a due conclusioni che la Commissione ritiene di poter sottoporre all'esame del Parlamento.

La prima è in ordine all'ampiezza ed alla gravità del fenomeno che coinvolge, ad ogni livello di responsabilità, gli aspetti più qualificati della vita nazionale. Abbiamo infatti riscontrato che la Loggia P2 entra come elemento di peso decisivo in vicende finanziarie, quella Sindona e quella Calvi, che hanno interessato il mondo economico italiano in modo determinante. [...]

La seconda conclusione alla quale siamo pervenuti è che in questa vasta e complessa operazione può essere riconosciuto un disegno generale di innegabile valore politico; un disegno cioè che non solo ha in se stesso intrinsecamente valore politico - ed altrimenti non potrebbe essere, per il livello al quale si pone - ma risponde, nella sua genesi come nelle sue finalità ultime, a criteri obiettivamente politici.
Le due conclusioni alle quali siamo pervenuti ci pongono pertanto di fronte ad un ultimo concludente interrogativo: è ragionevole chiedersi se non esista sproporzione tra l'operazione complessiva ed il personaggio che di essa appare interprete principale.
È questa una sorta di quadratura del cerchio tra l'uomo in sé considerato ed il frutto della sua attività, che ci mostra come la vera sproporzione stia non nel comparare il fenomeno della Loggia P2 a Licio Gelli, storicamente considerato, ma nel riportarlo ad un solo individuo, nell'interpretare il disegno che ad esso è sotteso, e la sua completa e dettagliata attuazione, ad una sola mente. Abbiamo visto come Licio Gelli si sia valso di una tecnica di approccio strumentale rispetto a tutto ciò che ha avvicinato nel corso della sua carriera. Strumentale è il suo rapporto con la massoneria, strumentale è il suo rapporto con gli ambienti militari, strumentale il suo rapporto con gli ambienti eversivi, strumentale insomma è il contatto che egli stabilisce con uomini ed istituzioni con i quali entra in contatto, perché strumentale al massimo è la filosofia di fondo che si cela al fondo della concezione politica del controllo, che tutto usa ed a nessuno risponde se non a se stesso, contrapposto al governo che esercita il potere, ma è al contempo al servizio di chi vi è sottoposto.
Ma allora, se tutto ciò deve avere un rinvenibile significato, questo altro non può essere che quello di riconoscere che chi tutto strumentalizza, in realtà è egli stesso strumento.
Questa infatti è nella logica della sua concezione teorica e della sua pratica costruzione la Loggia Propaganda 2: uno strumento neutro di intervento per operazioni di controllo e di condizionamento. »

Coinvolgimenti con Gladio : Per approfondire, vedi la voce Organizzazione Gladio
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Con Stefano Delle Chiaie e Francesco Pazienza, è stato coinvolto nel processo per la Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, nella quale furono uccise 85 persone e 200 rimasero ferite. Questo attentato terroristico era parte della strategia della tensione. Con la sentenza definitiva di Cassazione sulla strage di Bologna, il 23 novembre 1995, Gelli viene condannato per depistaggio.
In ogni caso, Licio Gelli fu condannato nel 1994 a 12 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole della frode riguardante la bancarotta del Banco Ambrosiano nel 1982 (vi era stato trovato un "buco" di 1,3 miliardi di dollari) che era collegato alla banca del Vaticano, l'Istituto per le Opere di Religione (IOR). Affrontò inoltre una sentenza di tre anni relativa alla loggia P2. Scomparve mentre era in libertà sulla parola, per essere infine arrestato sulla Riviera francese a Cannes. La polizia rinvenne nella sua villa oltre 2 milioni di dollari in lingotti d'oro
È indiscutibile che la loggia P2 abbia avuto un certo potere in Italia, dato il "peso" pubblico dei suoi affiliati, e molti osservatori ritengono che ancora oggi esso sia forte. Numerosi personaggi ancora oggi famosi in Italia erano iscritti alla P2: tra questi, Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Vittorio Emanuele di Savoia, l'editore Angelo Rizzoli, il segretario del PSDI Pietro Longo ed altri esponenti della politica, della magistratura e della finanza.
Il giorno 28 settembre 2003 il sito Repubblica.it pubblica un'intervista a Licio Gelli durante la quale egli afferma che «Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa. Tutto nel piano di Rinascita, che preveggenza, è finita proprio come dicevo io».

Scandalo del Banco Ambrosiano
Uno degli affiliati della P2 era Michele Sindona, un banchiere con chiare collusioni con la Mafia.

Nel 1972 Sindona aveva acquistato il controllo della Franklin National Bank di Long Island. Due anni dopo, la banca fallì . Condannato nel 1980 negli Stati Uniti, "Michele il misterioso" fu estradato in Italia. Due anni dopo, fu avvelenato nella sua cella mentre scontava una sentenza a vita.
Qualche anno dopo lo scandalo, molti sospetti si sono concentrati su Gelli in relazione al suo eventuale coinvolgimento nell'omicidio del banchiere milanese Roberto Calvi (anch'egli affiliato alla P2), che era stato in carcere per il fallimento del Banco Ambrosiano.
Il 19 luglio 2005, Gelli è stato formalmente indiziato dai magistrati romani per la morte di Calvi. Gelli, nel suo discorso di fronte ai giudici, incolpò personaggi connessi con i finanziamenti di Roberto Calvi al movimento polacco Solidarnosc, presumibilmente per conto del Vaticano.

Condanne
Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati:

Procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato;
Calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola;
Calunnia aggravata dalla finalità di terrorismo per aver tentato di depistare le indagini sulla strage alla stazione di Bologna, vicenda per cui è stato condannato a 10 anni;

Bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano).

Nel 1993 venne indagato per offesa all'onore dell'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per un articolo pubblicato sul mensile trevigiano Il Piave .

L'archivio di Gelli

L'11 febbraio 2006 Licio Gelli ha donato al Comune di Pistoia il proprio "archivio non segreto", nell'ambito di una discussa cerimonia ufficiale, svolta sotto il patrocinio dello stesso Comune, ma alla quale gli amministratori comunali pistoiesi hanno preferito non prendere parte.
Restano tuttora segreti, e nella sola disponibilità del "Venerabile", i numerosi archivi distribuiti tra Montevideo, la Svizzera, villa Wanda, Castiglion Fibocchi, l'Argentina e Montecarlo. Della cosiddetta "rubrica dei 500" (426 fascicoli da Gelli intestati a uomini d'affari, politici, società, banche, ecclesiastici ecc.) Guardia di Finanza ed inquirenti non sono mai riusciti a reperire il contenuto.[senza fonte]

Dittatura argentina
Licio Gelli aveva coltivato buon rapporti con i generali argentini Roberto Eduardo Viola e Emilio Massera, durante il periodo della dittatura[15]. Gelli riceverà pure un passaporto diplomatico dell’Argentina.
Massera pochi giorni dopo il golpe, il 28 marzo 1976, scrisse a Gelli per esprimere "la sua sincera allegria per come tutto si fosse sviluppato secondo i piani prestabiliti" e augurargli [17]. I rapporti con i militari continueranno dopo il ritorno della democrazia in Argentina, nel 1983. Nel 1987 la tomba di Juan Peron fu profanata e furono asportate le mani dal corpo. Una ricerca giornalistica ha sostenuto che la P2 di Licio Gelli è stata coinvolta nella dissacrazione del corpo di Perón .

Vecchiaia
« Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei Mass Media »
(Licio Gelli

Oggi Licio Gelli ha 90 anni ed è agli arresti domiciliari nella sua villa Wanda di Arezzo dove sconta la pena di 12 anni per la bancarotta dell'Ambrosiano[20]. Di se stesso nel 2003 disse: Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa

Attualmente partecipa al programma Venerabile Italia su Odeon TV come intervistato. Villa Wanda è stata sequestrata dallo Stato ma, dopo varie aste andate deserte è stata affidata a Licio Gelli come custode giudiziario.

Critiche Gelli è uno dei personaggi più controversi del panorama politico-giudiziario italiano. Il dibattito intorno alla sua figura si è fatto ancor più arroventato in occasione di alcuni suoi articoli particolarmente pungenti pubblicati sul giornale locale Il Piave: uno sull'informazione in Italia[21], l'altro sulla democrazia italiana[22], un altro ancora sulla magistratura[23]. Da segnalare anche l'ultimo dove attacca Antonio Di Pietro, pur essendo questi l'unico pubblico ministero al quale abbia mai fatto ammissioni di responsabilità sul conto protezione.

Filmografia Licio Gelli è stato impersonato dall'attore Camillo Milli nel film I banchieri di Dio (2002) di Giuseppe Ferrara; il film narra le vicende dello scandalo del Banco Ambrosiano e gli ultimi mesi di vita di Roberto Calvi.
Licio Gelli è stato impersonato sotto lo pseudonimo di "Licio Belli" dall'attore Oreste Lionello nel film Attenti a quei P2, film di satira politica e commedia all'Italiana.
Dossier Argentina, (documentario TV) di Ruben H. Oliva, Enrico Deaglio.
È stata data la notizia di un progetto di film su Licio Gelli che sarebbe impersonato da George Clooney e dovrebbe essere scritto da David Black e diretto da Olivier Dahan. Gelli ha firmato un contratto con la Sony per il film vincolandolo alla condizione che deve prima esaminare la sceneggiatura e approvarla[26].
Il personaggio di Licio Lucchesi, ne il Padrino III, è ispirato a Licio Gelli.
Onorificenze
Maestro Venerabile dirigente di una Loggia Massonica (in questo caso la Loggia P2)
Commendatore al merito della Repubblica Italiana per benemerenze acquisite nel campo dell'industria, commercio e attività sociali
Commendatore dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Grand'Ufficiale dell'ordine dei Cavalieri di San Silvestro, una delle massime condecorazioni del Vaticano
Gran Croce di José de San Martín Libertador, la più alta onorificenza della Repubblica Argentina
Professore h.c. delle "Relazioni Umane" dell'Istituto Superiore Internazionale Americano - Delegazione di Buenos Aires
Accreditato presso l'Ambasciata Argentina in Italia con le funzioni di Consigliere Economico e di Ministro Plenipotenziario per gli Affari Culturali "Itinerante"
Conte per decreto di S.M. il Re Umberto II
Dottore h.c. in Scienze Finanziarie - Università Pro Deo di New York
Professore Associato dell'Università di Oradea (Romania)
Cittadino Onorario della Città di Kudjianda - Repubblica del Tadgikistan, ha ricoperto cariche diplomatiche internazionali
Accademico Emerito dell'Accademia "Città eterna" (Roma)
Accademia letteraria "Gli Incamminati" (Modigliana)
Membro h.c. a vita dell' "Unione Operatori Artisti Culturali" (Marigliano)
Accademico dell'Accademia "Il Richiamo" (Foggia)
Accademia "Oraziana" di Lettere, Scienze ed Arti (Roma)
Presidente onorario dell'Accademia "Il Tetradramma" (Roma)
Accademico dell'Accademia Internazionale "Pontzen" (Roma)
Accademico Onorario dell'Accademia "Artisti Europei" (Salerno)
Nomination 1999 per il conferimento del "Premio Nobel per la letteratura".

Biografia di Licio Gelli
^ Licio Gelli - Biografia di Licio Gelli
^ Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia del Novecento, BUR, 2000, ISBN 88-17-86402-1, pp. 506 sgg.
^ Focus Storia intervista Licio Gelli, l'ex Venerabile Maestro della loggia massonica P2 - Focus.it - Approfondimenti
^ Edward Herman, Gerry O'Sullivan, The "Terrorism" Industry, Pantheon, 1989, p. 161 ff.
^ La Permaflex di Licio Gelli - La Loggia P2
^ Corriere della Sera, 16 novembre 1992, Pagina 11
^ Gelli: "Senza Berlusconi Italia nel caos. E Veltroni dovrebbe scomparire", «la Repubblica.it», 4 dicembre 2008
^ La villa di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi in provincia di Arezzo è stata perquisita dai carabinieri per ordine dei magistrati milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone. Sembra che si sia trovata, fra l'altro, una lista di 962 iscritti alla loggia, denominata P2, di cui Licio Gelli è "maestro venerabile" (da un comunicato dell'ANSA del 17 marzo 1981, ore 12:18)
^ a b Intervista a Repubblica, 28 settembre 2003
^ http://www.time.com/time/archive/preview/0,10987,921970,00.html Articolo sulla rivista Time
^ Articolo sul Guardian
^ Articolo su clarin.com
^ Offese Scalfaro. Indagato - Articolo apparso sul Corriere della sera
^ Durante questo periodo che va dal 1976 al 1983 ci furono 2.300 omicidi politici e tra le 10.000 e le 30.000 persone vennero uccise o "scomparvero" (desaparecidos) e molte altre migliaia vennero imprigionate e torturate.
^ Il quale, all'epoca della dittatura argentina, era capo supremo dell'Esma, il più grande centro di detenzione clandestina.
^ Il golpista Massera "può essere processato" al via il giudizio sui desaparecidos italiani - esteri - Repubblica.it
^ Unveiling the enigma: Who stole Juan Peron's hands?
^ YouTube, Il Discepolo 1816
^ P2, lo scandalo che fece tremare l'Italia, Corriere della Sera, 21 maggio 2001
^ L'informazione in Italia - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave"
^ Come curare una democrazia malata - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave"
^ La magistratura? Una casta intoccabile! - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave"
^ - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave"
^ Cfr. Corriere della Sera, Di Pietro vuole le inchieste romane, (18 febbraio 1993) Pagina 1; Corriere della Sera, Martelli a Di Pietro: con Gelli non c' entro, (3 dicembre 1993) -Pagina 5.
^ Clooney sarà Licio Gelli
^ Siti d'interesse sulla Loggia P2 e Licio Gelli
Banco Ambrosiano
P2 Strage di Bologna

Wikisource contiene opere originali di o su Licio Gelli
Sito della testata giornalistica "Il Piave" che spesso ospita articoli di Gelli
Intervista a Licio Gelli pubblicata su La Repubblica il 28 settembre 2003
Loggia P2(.com) -